Progetto “Mediterraneo”

Quando si deve elaborare una strategia di politica estera a medio-lungo periodo, ci si deve innanzitutto porre una domanda: chi siamo? Il nostro paese non e’ sicuramente una superpotenza, ma neanche un paese da 4 soldi. Siamo una media potenza che deve avere la forza di imporre la propria visione in una porzione territoriale circoscritta e precisa. Stiamo ovviamente parlando del bacino del Mediterraneo e della Libia.

Russia, USA, Francia e Regno Unito sono da anni impegnati nel mantenere le loro posizioni.

Il ritorno della Federazione Russa nel Mediterraneo orientale mostra una forte volontà di espandere la propria proiezione in direzione della Libia.

I diversi attori regionali del paese, con lo scontro tra Tripoli e Tobruk, sono influenzati dalle scelte che vengono prese anche nelle cancellerie europee, soprattutto a Parigi, Londra, Washington e Mosca. Roma resta defilata poiché supporta il governo riconosciuto dall’ONU di Serraj e mantiene un leggero dialogo con il Generale di Tobruk Khalifa Haftar. Ma questa decisione mette a repentaglio gli interessi italiani che deve assolutamente proteggere in Libia.

L’Italia ha perso posizioni nello scenario regionale sia libico sia del Mediterraneo.

Il Policy Paper dovrà non solo affrontare le scelte di Roma ma le sue proiezioni nella scacchiera del Mediterraneo e le relazioni con i paesi che si affacciano sul Mare Nostrum, con la recente imprevidibilità di Ankara, e con gli attori internazionali come la Russia e gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna. Oltre a loro anche un nuovo attore esterno sta iniziando ad avere interesse per il Mediterraneo: La Repubblica Popolare Cinese.

 

Project Manager: Francesco Cirillo

Analisti: Maciei Vella, Salvatore Sammarro, Giuseppe Iarrusso

 

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