Viviamo tempi difficili, eppure è nelle difficoltà che viene fuori il carattere di un uomo. Lo stesso discorso vale per le società e per le nazioni. La globalizzazione come stile di vita è messa in discussione, le nazioni tornano alla ribalta e la politica con fatica e tenacia si riprende il suo posto di guida della società.
La mia attività politica è multilivello, e comprende posizioni chiare e precise in politica estera, nella politica nazionale italiana e nella politica locale, in special modo nella mia regione d’origine, le Marche.
Il Mio impegno in politica estera
Prima la politica!
Ci avevano spiegato che era tutto in mano all’economia, alla finanza e alla tecnocrazia e che la politica non poteva far nulla, che aveva le mani legate. Evidentemente ora la politica, che non è arida e tediosa competenza ma passione e istinto, ha ripreso il controllo. Ed è una buona notizia. Gli intelligentoni lo chiamano populismo, noi la chiamiamo politica.
Ma se ritorno alle nazioni deve essere, che sia un ritorno verso nazioni che riconoscono la propria identità, che onorano la propria bandiera ma che non si chiudono nel proprio orticello. Se dobbiamo ritornare alle nazioni, le vogliamo libere di commerciare, di arricchirsi a vicenda e di prosperare. Trump, che è considerato un pericoloso populista, ha rifatto il trattato di libero scambio con Messico e Canada. Il Regno Unito esce dalla porta dell’UE e aprirà il portone del mondo.
Sono cresciuto in provincia, so che il mondo non è fatto solo di scintillanti grattacieli, di commercio internazionale e di voli aerei classe business. Esistono ancora solidi scrigni di tradizione, di umanità e di una vita lontana dalle megalopoli globali. La soluzione rimane una sola: avere nazioni forti e conscie delle proprie tradizioni ma al contempo non timorose di aprirsi con intelligenza verso il mondo. Non sogno un mondo senza confini fisici e culturali, questo sogno lo lascio alle ristrette intellighenzie sceme. Sogno un mondo fatto di identita’ chiare e forti, che si incotrano mantenendo i propri tratti peculiari.
Sostegno all’Occidente
Credo nella forza morale dell’Occidente. Credo che la civilta’ occidentale odierna, con tutti i suoi errori e le sue debolezze, resti ancora il posto migliore al mondo in cui nascere. Non credo ai profeti che parlando e straparlano di Cina, Russia o qualche altro paese. Possono sicuramente crescere di qualche punto percentuale in piu’, forse nella geopolitica mondiale stanno diventando piu’ forti di noi, ma mai scambierei l’Occidente con qualche altro posto al mondo.
Sostegno ad Israele e lotta contro ogni estremismo islamico
La Malfa diceva che la libertà dell’Occidente si difende sotto le mura di Gerusalemme. Mai disse cosa più giusta. Israele è Occidente e Libertà, e chiunque pensi solo che lo Stato Ebraico non abbia diritto ad esistere deve essere tacciato per quello che è: un antisemita. Sono contro tutte le espressioni di estremismo islamico che mettono in pericolo non solo gli israeliano, ma anche noi in Occidente.
Ruolo di primo piano dell’Italia nel Mar Mediterraneo
Siamo una media potenza, e così dobbiamo comportarci. Dobbiamo individuare i confini del nostro interesse nazionale ed attualmente questi sono nel Mar Mediterraneo. Qualsiasi cosa accada nel Mare Nostrum ha dirette implicazioni di sicurezza verso il nostro paese, e per questo in scenari come la Libia, l’Egitto, la Siria ed il Libano noi dobbiamo esserci, analizzare e prendere decisioni senza delegare.
Il Mio impegno per l’Italia
L’Italia è un grande paese, non dobbiamo dimenticarlo!
Credo nell’Italia, un paese troppo spesso ammirato all’estero ma denigrato e deriso dagli stessi italiani. Ci raccontiamo sempre che siamo un paese in declino, che non si può far nulla e che ormai è un paese morto. E’ ora di dirlo chiaro e tondo: siamo un paese dalle possibilità inimmaginabili, e sta a noi trovare la forza di crederci.
L’immigrazione buona è solo quella legale
Credo che un paese che non protegge i suoi confini non si può definire tale. L’immigrazione, se presa come fenomeno in se, è normale conseguenza degli uomini a spostarsi, vuoi per cercare condizioni migliori, vuoi per altri motivi. L’immigrazione va regolata secondo regole ben precise, come qualsiasi altro paese occidentale.
Per un paese che non deve deindustrializzarsi
Non ci giriamo troppo intorno: un paese senza industria non può essere un paese ricco e benestante. Noi siamo la terza potenza industriale a livello europeo e siamo tra i paesi più industrializzati del mondo, eppure la classe politica di sinistra sembra non accorgersene. Si fa di tutto per tassare le imprese, grandi e piccole e gli si mettono infiniti lacci e lacciuoli, con il risultato di contribuire alla lenta ma inesorabile desertificazione industriale del paese. L’esempio dell’Ilva di Taranto è palese. Allora bisogna essere chiari: l’Italia non può essere ridotta a villaggio vacanze e non può essere ostaggio della retorica startuppista. Industrie come quella dei cantieri navali, quella petrolifera, della difesa, dell’acciaio e delle grandi infrastrutture devono essere mantenute perchè strategiche. Serve coraggio ed una strategia industriale di lungo termine.
Il Mio impegno per le Marche
Le Marche devono diventare più competitive, non possono scivolare nella povertà
Le Marche sono una regione laboriosa, fatta da uomini e donne silenziosi che, a testa bassa, innovano ed esportano in tutto il mondo. Ma quando ti trovi di fronte ad una malagestione come quella della sinistra, anche i più intrepidi possono non farcela. E’ questo il motivo per cui nelle classifiche europee, la nostra regione sta sprofondando sempre di più sia a livello economico che di qualità della vita. Serve coraggio, serve spezzare le reti clientelari che la sinistra ha costruito negli ultimi 40 anni di malgoverno della regione.
Per una regione che sia collegata con l’Italia, l’Europa ed il mondo
Spesso si dice che le Marche siano una regione chiusa su se stessa, che si apre poco. Vorrei ben vedere, quando hai una rete stradale da paese in via di sviluppo e una ferrovia a perenne binario unico o non TAV, è complicato essere aperti e ben collegati. Bisogna portare avanti il progetto Quadrilatero, serve un raddoppio della ferrovia verso Roma e serve un collegamento Alta Velocità verso Bologna e Milano. Per non parlare poi dei disastri delle strade provinciali, strade del 1800 con l’asfalto dove la gente ogni giorno muore. Serve un aereoporto fruibile, finanziariamente stabile che ci colleghi con Milano e le capitali d’Europa e sopratutto dal quale la politica rimanga fuori il più possibile.
Per i giovani, che devono avere il diritto di rimanere nel proprio territorio
Tanti giovani, specialmente dalle zone interne, abbandonano la regione per cercare fortuna altrove. Come dar loro torto? Servono politiche per fare in modo che i ragazzi non siano costretti ad emigrare, ma che abbiano la libertà e la possibilità di realizzarsi nei loro territori natali.