La destra cresce tra gli italiani all’estero, ma che fatica!

Quello di oggi più che un articolo è una riflessione su vita (politica) vissuta. Voglio parlarvi di come sia fare attività politica quando si è italiani all’estero. Quando Mirko Tremaglia diede la possibilità agli italiani all’estero di poter votare per i propri rappresentanti al parlamento italiano, la destra pensava che tutti gli expat fossero dei destrorsi. Qualche anno dopo, il pensiero di Tremaglia si è rivelato abbastanza inesatto. Il voto degli italiani all’estero, e di conseguenza anche i rappresentanti politici, sono sempre stati appannaggio del centrosinistra. I collegi esteri sono diventati nel tempo come delle enormi regioni rosse dove la sinistra fa il bello ed il cattivo tempo. Questa situazione finirà, perchè sta cambiando la nostra migrazione e sta cambiando la destra italiana ed estera. Solo che fare attività politica per la destra o per la Lega all’estero non è cosa facile. Vedete questo post della Lega nel Mondo UK ed Eire, di cui sono membro del direttivo. Ci sono insulti pesantissimi e ingiurie, ma tanti, tantissimi messaggi privati e commenti pubblici di giovani e meno giovani disposti ad iniziare un’attività politica sul suolo inglese per un partito italiano. Sono segnali incoraggianti.

Molto difficile è poi la situazione nelle grandi città, mete preferite della nostra emigrazione, e negli ambienti di lavoro, dove il pensiero liberal (non liberale) la fa da assoluto padrone. Troppi attivisti politici hanno paura a dichiarare la loro affiliazione politica per timore di conseguenze, il libero pensiero diventa impossibile. Pensate che la giornalista Chiara Giannini doveva presentare il suo libro su Salvini a Londra e l’università non ha più concesso l’aula per la conferenza dopo che alcuni professori si sono lamentati per il presunto razzismo. Non pensate che queste siano piccole cose: c’è in ballo la libertà di parola. La situazione cambierà, perchè il buon senso non sta solo tornando in Italia, ma anche nelle terre dove noi siamo migrati. In bocca al lupo ai coraggiosi.

Un pensiero su “La destra cresce tra gli italiani all’estero, ma che fatica!

  1. I destrorsi sono probabilmente maggioritari tra quelli che sono partiti tanti anni fa, che in qualche modo hanno mantenuto un forte legame emotivo con l’Italia, sicuramente più religiosi e che quindi sono più sensibili ai richiami all’orgoglio patrio. I ragazzi che oggi trovi nei call centre hanno perlopiù una mentalità da Erasmus un’attitudine globalista, ed è molto spesso gente che ha in qualche modo rifiutato l’Italia. Sarà un caso se partiti come Con Monti per l’Italia e +Europa prendono percentuali nettamente superiori alla media nazionale?

    https://it.wikipedia.org/wiki/Ripartizione_Europa

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