Parlo e scrivo da Londra, quindi si, sono uno dei tanti expat italiani. Questo non mi rende ne migliore ne peggiore rispetto ai miei coetanei rimasti in Italia. Ho fatto, in completa libertà, scelte diverse che mi hanno prima portato in Israele e poi qua nel Regno Unito. Altri miei coetanei hanno fatto la scelta di rimanere dove sono nati ed altri di muoversi dentro l’Italia. Scelte libere ed insindacabili, che non fanno di una persona un essere umano migliore o peggiore. Per alcuni invece, ed in particolare per il signor Gianni Riotta, chi sta all’estero è migliore per il solo fatto che ha viaggiato ed ha incontrato più persone. Consequenza logica per il signor Riotta è che gli expat votino meglio rispetto a chi vive in Italia. E secondo voi, per il signor Riotta cosa vorrà dire “votare meglio”? Ovvio, vuol dire non mettere la croce sui cosiddetti partiti populisti di destra e metterla su +Europa o il Partito Democratico.
Bello, no? Gli italiani che vivono nei paesini provinciali sono zoticoni ed ignoranti, mentre i cosmopoliti sono una razza superiore che indicherà la via della salvezza al popolo bue. Quanto classismo c’è in questa frase, quanto poco rispetto verso onesti e laboriosi cittadini italiani che, in silenzio e con educazione, hanno dato il loro voto alla Lega di Matteo Salvini. E soprattutto quanto disprezzo potranno provare i vari Riotta & Friends nel sapere che anche all’estero c’è una percentuale non piccola di italiani che danno il voto alla Lega?
Alle prossime politiche si stupiranno i Riottas.